Le prime notizie storiche di Tobbiana riferite da Paolo Diacono nella
sua Historia Longobardorum risalgono all’invasione longobarda. Le terre
dei romani passarono ai conquistatori in parte come regio demanio, in
parte come proprietà privata. Le terre indemaniate furono distribuite
fra i guerrieri in quote dette <<sortes>>, che divennero poi terre
gentilizie, in proprietà della collettività familiare. A Tobbiana ne
vengono ricordate due: nell’Archivio Comunale di Pistoia, in data
30/4/1172 si parla di una terra <<Burnellatica>> senza l’indicazione
toponomastica, mentre l’altra, citata dall’Archivio di Stato di Firenze
in data 25/2/1192, viene localizzata a Costa col nome di terra <<Verrinatica>>.
Con un diploma del 988, diretto al Vescovo Antonio da Pistoia,
l’imperatore Ottone III, dopo aver conferito all’episcopato le sue
proprietà, con le relative immunità, gli confermò la donazione di 19 <<curtes>>.
Una di queste era appunto Tobbiana che, come feudo oblato, fu
riconfermata alla Mensa Vescovile dal diploma di Federico Barbarossa del
1155. Come risulta dal libro Croce, in data 2 aprile 1304, Guido dei
Conti Guidi offre ai canonici pistoiesi, insieme ad altre, le sue terre
di Tobbiana. Tobbiana non è compresa nell’elenco dei comuni rurali del
Liber Focorum dell’anno 1244 circa, poiché dipendeva quasi sicuramente
dal Montale.
Liber Focorum, p. 243; Tuscia I, p. 60; Zaccaria, pp. 153, 233; le
notizie riguardanti il comune rurale di Tobbiana sono state gentilmente
concesse dal dott. Delfo Paoli, medico condotto del paese di Tobbiana.
(Giuliana Bonacchi Gazzarrini)
"Risiede Tobbiana – così la descrive il Repetti nel suo linguaggio
ottocentesco – sotto il Poggio dei Cigni, tra il fianco occidentale del
Monte Javello e quello australe di Montauto, alla destra dell’Agna di
Striglianella e sulla sinistra dell’Agna delle Conche, là dove le selve
di castagni si alternano con poderi coltivati a viti e olivi, frammisti
ad altre piante da frutta sparse nei campi da sementa.
Fra le prominenze
maggiori dell’Appennino, che è alle spalle del colle di Tobbiana,
contasi quelle dei Termini e dell’Ospedaletto, il Poggio dei Cigni e il
Montauto. Nel fianco che acquapende nella valle dell’Ombrone pistoiese,
ha origine il grosso torrente Agna, per altro tripartito, essendo che il
ramo più orientale che passa a greco del villaggio di Tobbiana porta il
distintivo di Agna di Striglianella. Esso scende dalla forra fra il
Montauto e il Monte Javello, dove raccoglie le prime acque del rio delle
Bracherelle. In questo ramo tributano le loro acque le altre due Agne,
una centrale che scende da Val di Pilli, e l’altra, più occidentale, che
nasce sotto i poggi dell’Ospedaletto e che appellasi Agna delle Conche,
la quale si marita all’Agna di Striglianella tra Colle Alberto e la Casa
Grande del Torracchi, circa un miglio e mezzo a greco delle Pieve di
Montale quando già l’Agna centrale di Val di Pilli si è unita alla prima
di Striglianella".
Striglianella
frazione più grande di Tobbiana
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